I podcast sono in circolazione dalla metà degli anni Duemila, eppure soltanto negli ultimi anni sono diventati – in Italia e nel mondo – uno dei formati più amati dal pubblico, più ampliamente diffusi e più interessanti per aziende e sponsor. A cosa si deve il successo di questo nuovo media?
Sicuramente i podcast sono oggi un fenomeno di massa e hanno dimostrato di essere molto più di una moda passeggera, cerchiamo di capirne i motivi.
Partiamo dalle basi. Tecnicamente, i podcast sono contenuti audio che possono essere riprodotti su diversi dispositivi, come smartphone, tablet, computer.
Tra le caratteristiche più interessanti dei podcast c’è la loro serialità: i podcast si compongono solitamente di diversi episodi che si sviluppano attorno a una storia, a un filo conduttore o a una personalità di spicco. Il podcast d’inchiesta Veleno – pubblicato nel 2017 da La Repubblica – è il tipico caso di podcast incentrato sullo storytelling e, tra l’altro, è stato uno dei primi contenuti podcast ad attirare l’attenzione su questo formato in Italia. Il Mucchio Selvaggio, invece, è un podcast molto ascoltato, condotto da Fedez e Luis Sal, che ruota attorno a temi di cultura e società con ospiti diversi ad ogni puntata. Il podcast bestseller di Michela Murgia, Morgana, racconta invece storie di donne fuori dagli schemi.
La serialità permette agli ascoltatori di appassionarsi e continuare nel tempo a seguire i contenuti. Questo è sicuramente uno dei vantaggi di questo nuovo media – anche nel caso in cui venga usato per il marketing.
I podcast possono essere contenuti originali distribuiti nelle apposite piattaforme come Spotify o Apple Podcast oppure possono essere contenuti pensati per la radio, ma ascoltabili on demand. Un’altra caratteristica degna di nota dei podcast è infatti la possibilità di ascoltarli quando e dove si vuole: c’è chi usufruisce dei podcast durante una pausa per informarsi o mentre ci si sposta in auto, bici o mezzi pubblici, la sera per rilassare gli occhi dalla cosiddetta screen fatigue.
Ma quali sono i numeri del fenomeno podcast in Italia? Nel 2018 quasi 1 persona su 3 aveva ascoltato un podcast nell’ultimo mese.
Uno studio commissionato dalla piattaforma di podcast Audible ha fatto qualche conto negli anni successivi.
Nel 2019, in Italia 12 milioni di persone ascoltavano podcast, numero salito a 14,5 milioni nel 2021. Insomma negli ultimi due anni l’Italia si è allineata al mercato europeo e possiamo dire che i podcast sono entrati a far parte della quotidianità del pubblico italiano, complici anche la pandemia e nuove abitudini.
Ulteriori dati ci dicono ancora di più su come ascoltiamo podcast in Italia. Il 68% di chi ascolta podcast ha tra i 25 e i 34 anni. Il tempo medio di ascolto sono 24,5 minuti per podcast per almeno una volta alla settimana.
Altri interessanti dati sulla fruizione dei podcast in Italia li trovate qui e qui.
Le piattaforme per ascoltare i podcast sono solitamente delle app dove è possibile cercare, scaricare e ascoltare diversi podcast che vengono anche catalogati e recensiti dagli utenti. Ecco le più utilizzate in Italia.
Da notare che, in Italia, la Rai ha di recente portato avanti un processo di rebranding dell’app Rayplay Radio lanciando RaiPlay Sound: una piattaforma più esplicitamente dedicata al mondo dell’ascolto digitale e dei podcast.
Dal punto di vista delle abitudini e dei gusti dei consumatori, ci sono diversi motivi per il successo del formato podcast.
Moltissimi utenti ascoltano i podcast per imparare nuove cose, lasciarsi ispirare da nuove idee, migliorarsi per la propria vita e il proprio lavoro. Raggiunti da un sondaggio negli Stati Uniti, ad esempio, tre quarti degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i podcast su base mensile per “imparare qualcosa di nuovo”.
Questo aspetto di formazione rende i podcast un media particolarmente interessante per le aziende. Strategie di comunicazione basate su contenuti da ascoltare possono infatti veicolare informazioni, training e nuove conoscenze agli utenti ed essere un valido alleato per il marketing e la brand awareness.
Tra i motivi che spingono sempre più utenti a utilizzare i podcast c’è la cosiddetta screen fatigue, ovvero lo stress e la stanchezza causati dallo schermo e dal nostro intenso utilizzo degli strumenti digitali.
Riunioni online, videoconferenze, webinar durante gli anni della pandemia hanno sensibilmente aumentato il tempo che ognuno di noi passa davanti al pc. I podcast hanno offerto la possibilità di continuare a informarsi e intrattenersi facendo però allo stesso tempo una pausa dallo schermo.
Un altro vantaggio dei podcast, che ben si sposa con le nostre abitudini multi-tasking, è la possibilità di ascoltare i contenuti portando avanti allo stesso tempo altre attività: camminando o facendo sport, spostandosi al lavoro, cucinando o facendo le pulizie di casa.
Secondo un sondaggio, in Italia chi ascolta podcast lo fa mentre pulisce casa (22%), mentre cammina (17%) in macchina (18%) e mentre cucina (il 16%). La cosa interessante è che queste percentuali variano molto da paese a paese, anche nella stessa Europa.
A ben diritto, i podcast sono quindi entrati a far parte delle nostre abitudini quotidiane. Tu cosa ne pensi?