Se come sempre in Italia registriamo qualche anno di ritardo rispetto ai trend di Usa e Cina, questo è quanto potrebbe accadere al mercato dell'Out Of Home Advertising nei prossimi 3-5 anni anche da noi, con conseguenti cambiamenti alle strategie di comunicazione, alla pianificazione media e alle campagne di Advertising.
Negli Usa infatti, secondo un articolo di eMarketer (Out-of-Home Advertsing is becoming more digitally driven) nel 2020 il DOOH rappresenterà un terzo della spesa pubblicitaria totale degli OOH (nel 2015 era il 17%). Entro il 2023, il 42,0% di tutta la spesa pubblicitaria esterna degli Stati Uniti sarà digitale.
Questo fenomeno è sicuramente reso possibile dall'aumento del numero dei display outdoor digitali (Dal 2017 al 2019 ad esempio, il numero totale di display digitali nel portafoglio statunitense di Outfront Media è aumentato da 1.693 a 7.266).
Ci sono però altri elementi che potrebbero convincerci che il DOOH registrerà un'accelerazione della propria crescita e comporterà notevoli cambiamenti anche nelle agenzia media e sopratutto nei piani di comunicazione delle aziende.
Da sempre infatti la pubblicità esterna è stata incentrata sulla consapevolezza e sul branding. Ora che l'outdoor sta diventando sempre più digitalizzato e guidato dai dati, è diventato più comune per gli inserzionisti di direct-response e direct-to-consumer (D2C) utilizzare OOH per acquisire clienti. Gli inserzionisti D2C stanno investendo in OOH, così come in TV, perché hanno bisogno di una portata maggiore di quella che possono ottenere dai social e da altri display digitali.
Leggi l'articolo originale: Out-of-Home Advertising Is Becoming More Digitally Driven